Analisi profondità di carbonatazione

Quando l’aria carica di anidride carbonica penetra nei manufatti di calcestruzzo, che sono di natura porosi, reagisce con i componenti del composto abbassando il pH originario (che può passare da un valore iniziale di almeno 12-12,5 a meno di 9) e provocando la cosiddetta “carbonatazione” fenomeno che rende molto permeabile il calcestruzzo, partendo dalla superficie dell’elemento, verso il suo interno. Se la profondità di carbonatazione è maggiore del copriferro, nel caso di calcestruzzi armati, le barre d’armatura sono pericolosamente aggredibili, specie in ambienti saturi d’umidità o di cloruri, con grave rischio di ruggine e corrosione e con conseguente riduzione delle sezioni reagenti del ferro. Per misurare la profondità di carbonatazione si procede al prelievo di una microcarota di calcestruzzo ed immediatamente dopo si spruzza sulla sua superficie una soluzione di alchool etilico e fenoftaleina; il calcestruzzo della porzione di carota NON carbonatata reagisce con la fenoftaleina colorandosi di viola; la profondità di carbonatazione è quindi misurabile come lunghezza del provino cilindrico che, partendo dalla superficie esterna arriva sino alla fascia colorata.